Dall’esperienza maturata nei paesi quasi deserti della Val Maira, ai piccoli centri medioevali dell’Umbria. Nelle grandi basiliche o negli oratori di piccole comunità. Nel carcere di San Vittore o nei centri di recupero dalla tossicodipendenza, nelle grandi biblioteche nazionali, nelle scuole, negli istituti di cultura e nelle biblioteche di piccoli paesi della Toscana dove ora risiede.
Oggi Colla è anche presidente dell’Associazione Culturale Plantago, che ha sede in Montespertoli (FI)
Nei circa quarant’anni di pratica teatrale, ha acquisito le competenze necessarie per svolgere il mestiere dell’attore, per dirigere sulla scena attori professionisti, per formare e dirigere attori amatoriali e per condurre laboratori teatrali rivolti a persone di tutte le età e in contesti molto diversi: scuole, aziende, carcere, centri di recupero dalle dipendenze, biblioteche e mostre d’arte altro…
Gilberto Colla è attore e regista che fa teatro anche in luoghi e contesti, per caratteristiche geografiche, fisiche e sociali, molto diversi tra loro
Dicono di Colla
“Teatro come ricerca di una nuova espressività.
Gilberto Colla, lo conosco come attore di ricerca: alla ricerca, anzi, dell’essenziale nella complessità. E viceversa. Basti pensare, ad esempio, al suo percorso professionale. Comincia dalla Commedia dell’arte: un substrato che resta tuttora nel suo fare l’attore: una raffinata artigianalità che sull’ordito lineare sviluppa la trama in un’imprevedibile varietà di colori, gesti, suoni, intonazioni. E a questa libertà dell’intreccio, quand’anche l’ordito glielo predispongano altri (voglio dire l’autore di un testo), Colla ritorna sempre: a cogliere i fili che riesce a intersecare a modo suo, cogliendone i contrasti, evidenziandone i punti di luce e d’ombra”
Gilberto Colla, lo conosco come attore di ricerca: alla ricerca, anzi, dell’essenziale nella complessità. E viceversa. Basti pensare, ad esempio, al suo percorso professionale. Comincia dalla Commedia dell’arte: un substrato che resta tuttora nel suo fare l’attore: una raffinata artigianalità che sull’ordito lineare sviluppa la trama in un’imprevedibile varietà di colori, gesti, suoni, intonazioni. E a questa libertà dell’intreccio, quand’anche l’ordito glielo predispongano altri (voglio dire l’autore di un testo), Colla ritorna sempre: a cogliere i fili che riesce a intersecare a modo suo, cogliendone i contrasti, evidenziandone i punti di luce e d’ombra”
Roberto Carusi
“La mia amicizia con Gilberto Colla dura da oltre un ventennio. Per chi abbia nausea dei teatri diabetici italiani, imbattersi in Colla è necessario, perché egli è di per sé un teatro che ricerca e interpreta la vita. Plantago è la sua aspra e sensibilissima creatura, che conosco dalla sua nascita. Con Gilberto condivido la vitalità del movimento culturale detto Realismo Terminale.”
Guido Oldani